Il metodo migliore per scacciare la malinconia da fine delle ferie è uscire di casa e godersi le ultime serate d’estate all’aperto, magari con l’accompagnamento di buona musica. Fortunatamente Milano offre moltissime opportunità di questo genere, non da ultima la manifestazione del Castello Sforzesco, che allieta le calde serate dei milanesi che non vanno in vacanza e dei sempre più cospicui turisti che decidono di visitare Madunina Land.


Estate Sforzesca – quest’anno, e mi fa molto piacere dirlo, completamente plastic free – ha luogo nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano e da giugno ad agosto offre al pubblico più di ottanta spettacoli di teatro, musica e danza portati in scena da famose fondazioni e da compagnie teatrali. Quello di ieri sera era patrocinato dall’Orchestra Sinfonica La Verdi di Milano, che ringrazio per avermi gentilmente offerto gli accrediti per assistere a due ore di buona musica con una big band d’eccezione.
Big Band al Castello! propone un viaggio straordinario nell’età dell’oro del jazz, con brani famosi in arrangiamenti originali eseguiti dalla Tomelleri Big Jazz Band, un gruppo di diciannove elementi guidati dal famoso polistrumentista Paolo Tomelleri, che, classe ’38, delizia il pubblico sia in qualità di clarinettista, che di presentatore dei vari brani.
Con scioltezza e ironia, l’orchestra scivola attraverso i brani celebri delle più note orchestre jazz di tutti i tempi, da Glenn Miller a Benny Goodman, da Count Basie a Duke Ellington, mantenendo la tipica atmosfera live che unisce il brano classico e le improvvisazioni jazzistiche in cui i singoli elementi danno il meglio di sé.
Proprio le improvvisazioni, quei voli pindarici che i solisti eseguono in una specie di accordo telepatico e magico – in realtà originato da ore e ore di lavoro insieme – con il resto dell’orchestra, sono il tratto caratteristico del jazz e ne rappresentano il fascino più grande, e i membri della Big Band di Paolo Tomelleri ce ne regalano di piacevolissime.
Tra una Moonlight Serenade e un Sing Sing Sing, non è difficile entrare In The Mood e battere il tempo di una musica che risveglia il più cupo degli animi!
Che rapporto avete con il jazz? Avete mai ascoltato qualche brano?
Fatemelo sapere nei commenti!
Ho avutoil mio ‘periodo Jazz’, in cui, soprattutto per ‘farmi una cultura’ seguii una di quelle collane che periodicamente escono in edicola; in seguito ho proseguito qua e là, soprattutto jazz elettrico (Weather Report, Perigeo, il Miles Davis degli anni ’70); mi piacciono le contaminazioni e le cose ‘strane’, quindi apprezzo molto il ‘caos organizzato’ del free – jazz, meno lo swing e quello più classico, che però, concordo, sono adattissimi a concerti in piazza per far battere i piedi e le mani alle persone. 🙂
Sicuramente! XD