…A cena, o a pranzo. Per il brunch, la merenda, il tè delle cinque… Insomma, che fare quando decidete di invitare un celiaco a pasteggiare con voi?
Anni e anni di inviti meglio o peggio gestiti mi hanno portato a trarre parecchie conclusioni, e a elaborare i seguenti consigli.
Informatevi, prima e dopo l’invito. Raccogliete qualche breve nota sul “problema celiachia” prima di invitare il soggetto, in modo da sapere con che cosa vi state misurando. Se scoprite che il vostro target è celiaco dopo l’invito, ritrattare sarebbe veramente scortese: oramai siete in ballo, e dovete ballare. 😉 Informatevi anche dopo, dicevo. Le esigenze alimentari di chi soffre di celiachia sono molto particolari e molto severe, assicuratevi di non promettere nulla che non possiate mantenere e prestate il 110% dell’attenzione alla questione della contaminazione degli alimenti.
Decidete cosa fare in anticipo e assicuratevi di avere tutto il necessario. Il glutine è contenuto anche in alcuni alimenti insospettabili: yoghurt, cioccolato, succhi di frutta, salumi e affettati, anche farine di per sè gluten free (per il problema della contaminazione di cui sopra). In generale, assicuratevi che gli ingredienti per le vostre ricette abbiano il marchio qui a fianco o che negli ingredienti sia presente la dicitura “senza glutine”. Potete anche chiedere all’invitato di prestarvi il suo Prontuario degli Alimenti (un librettino in cui sono segnati, per ogni alimento, le marche senza glutine che potete trovare nei supermercati). In alternativa, molti store possiedono un elenco di prodotti senza glutine presenti nei loro punti vendita. Procurarvi tutto ciò che vi serve potrà sembrare complicato, ma ci metterete molto meno di quanto pensiate, ve l’assicuro.
Non lasciate che il celiaco si senta a disagio. Tanto per cominciare l’avete invitato a casa vostra, il che significa presumibimente che si tratta di un vostro amico, o di un conoscente verso il quale nutrite una particolare simpatia. Aggirarglisi attorno con aria preoccupata, incelofanare le sue posate, il tovagliolo, i piatti e le pietanze non metterà di certo il vostro invitato a suo agio; relegarlo in un angolo del tavolo, nemmeno. Abbaiare a un altro ospite di tenere alla larga il pane da lui lo farebbe sentire come un bambino di cinque anni che non è ancora in grado di gestirsi da solo. Evitate.
Il celiaco è un ospite alla pari di tutti gli altri. Quindi, agite di conseguenza. Il menu, ad esempio, deve essere unico. Lasciare uno dei vostri ospiti a bocca asciutta, a guardare tutti gli altri che gustano le vostre prelibatezze, è un’incredibile mancanza di sensibilità da parte vostra. L’idea di confezionare una pietanza alternativa per lui è sintomo di gentilezza e sembra anche la soluzione più facile al problema, lo so. Ma un piatto diverso dagli altri attira inevitabilmente l’attenzione verso la persona cui è destinato. All’attenzione seguono le domande, per conseguenza delle quali il piatto si fredda.
Avete un ospite affetto di celiachia? Optate, semplicemente, per un menu gluten free. E’, di nuovo, molto più facile di quanto sembra e ha l’indiscutibile vantaggio di eliminare tutte le preoccupazioni riguardanti la contaminazione. 😉
Spesso manchiamo di considerare alcuni aspetti di una questione, una qualsiasi, perchè li riteniamo così scontati da essere immeritevoli del nostro tempo e delle nostre riflessioni. Poi, finiamo per creare delle immense voragini nel nostro sapere, o peggio, dimostriamo un’assoluta, palese mancanza di sensibilità proprio verso le persone che invece ci sono più care. E trovare qualcuno che passi sopra a queste nostre mancanze è alquanto raro, sappiatelo.
Mi sono avvicinato al problema qualche tempo fa.
E mi sono accorto che non è affatto un problema.
Basta poco, basta capire, basta interessarsi.
E leggere post come questo che ti fanno capire tante altre cose.
Succede come per tante altre situazioni: basta interessarsene per comprenderle.
Sono felice che tu abbia trovato buono il mio post, grazie! ^^
capisco molto bene la parte del vedere gli altri mangiare cose date assolutamente per scontato: molto spesso mi è toccato consolare la mia pupetta babysitterata, piangente perchè non poteva mangiare la torta di pan di spagna, o le pizzette!
già. è una sensazione che non passa con l’età, tra l’altro.
Ecco perchè è necessario sensibilizzare. 😉
Credo che la sensibilità di chi chiama, ben sapendo del problema celiaco dell’invitato, e un po’ di buon senso è tutto diventa in discesa.
Però non è solo un atto di riguardo verso una persona che ha un problema nutrizionale, ma andrebbe esteso in generale.
L’invito a cena di una persona deve avvenire, secondo me, tenendo presente le inclinazioni gastronomiche della persona per evitare quello che hai sottolineato: l’imbarazzo degli invitati.
Felice serata
Un abbraccio
Concordo. ^^
non verrò mai a cena con te, è troppo complicato.
inoltre, mettere in imbarazzo le persone (me inclusa) è una delle cose che mi viene meglio.
comprendo. 😛
Dovrò cercarmi un’altra compagna di tavolo, allora. A chi darò i calci negli stinchi, adesso?
piu che altro …chi fermerà il tuo volerti inginocchiare sotto il tavolo….(mmmm rileggendo mi fa tanto senso la mia frase)….
…diciamo che la tua scelta dei termini è opinabile?
Stai cercando di farmi ingelosire?
Spero a nessuno o a qualcuno che mi stia molto antipatico. Ci vuole un certo callo osseo per incassarli senza scomporsi.
eh, lo so, non è mica da tutti!
Trovare un/a degno/a sostituto/a sarà difficile! 😛
è un duro lavoro Sage….ma qualcuno lo deve fare…
Ciao! Hai appena commentato sul mio blog e ho dato un’occhiata al tuo. Verissimo quello che dici sulla celiachia (ho un’amica celiaca, e io stessa ho restrizioni su alcuni alimenti)! E’ difficile far capire ai non celiaci, o a chi non ha restrizioni di alcun tipo, certe cose. La situazione negli ultimi anni è migliorata di molto, però a volte mi capita di sentire, quando sono con lei, le solite frasi tipo: “ma mangiati un piatto di pasta che ti fa bene!” “questa cosa la puoi mangiare, ce ne ho messa POCA POCA di farina”, “ma allora non puoi mangiare niente!” … no comment 😀
Purtroppo il menefreghismo e l’intolleranza (non sto parlando di quella alimentare :P) sono più diffusi di quanto si vorrebbe, o almeno di quanto vorrei io. ^^